venerdì 31 gennaio 2014

Le nuvole in una grotta

fu una bimba a vedere per prima le pitture rupestri di altamira...quei disegni meravigliosi rimasti inaccessibili per quindicimila anni si rivelavano così all'unico sguardo umano capace di comprendere qualcosa, quello infantile... ho sempre trovato magico questo fatto, anche perché quella bimba, esattamente come Alice, per fare quella scoperta aveva dovuto attraversare uno stretto cunicolo, senza nemmeno la scusa del bianconiglio... si chiamava Maria e ci sono libri di storia dell'arte che incominciano con il suo nome... io immagino gli spiriti di quella caverna e il loro sorriso nel vedere una bimbetta...e immagino la bimbetta con la sua candela alzare gli occhi verso l'alto “perché i bimbi quando cercano qualcosa guardano anche tra le nuvole” come dice matteo guarnaccia... e le nuvole possono anche essere in una grotta... quel che ci rimane da fare è cercarle anche noi...ignorando come solo i bambini sanno fare le tre voci diaboliche del mondo: “quella aspra del comando, quella insidiosa del raggiro pedagogico, quella trepidante del ricatto sentimentale”...ed è elemire zolla, che allo stupore infantile ha dedicato un meraviglioso libro, ad indicarci questa trimurti dell'orrore... le avete sentite quelle voci quando eravate bambini, vero?... be, sono le stesse che sono ancora intorno a voi... fatele tacere.

giovedì 30 gennaio 2014

Togliendo

togliendo le parole “sogno” e “amore” da quel che si scrive, forse si scrive meglio...togliendo la parola “meglio” forse ci si rilassa...togliendo qualsiasi parola forse c'è il silenzio...togliendo anche il silenzio forse è il caso di aggiungere qualcosa, qualcosa di piccolo però... un sassolino ad esempio va benissimo... 

mercoledì 29 gennaio 2014

Era quello il dolore

non è la spada l'arma che serve, ma una lampada fioca...la cieca umanissima rabbia non è che il primo piccolo passo...dopo viene un fermarsi che ti porta a essere nulla... ecco vedi non proietti più ombre sulle cose del mondo...e ti pare di essere uscito da una specie di nebbia...era quello il dolore,...un insistere vano sulla stessa ferita, per riaprirla ogni giorno....

Cavoli sognanti...

preparo una minestra di cavoli sognanti e quasi allegro ascolto musiche tristi, la dolcezza di un pianoforte in una trappola per topi...un canto che dopo tanto tempo torna amico...sorseggio il vino rosso, perfetto per la zuppa e tutto fa brodo: i grilli per la testa,  la smania, i ricordi che la musica scatena...solo che son troppo sensibile in questi giorni... ma non fa niente se piango...non fa niente davvero...che è bello piangere, specie se da soli... e certo in questo vino c'è una lacrima di ninfa...