mercoledì 26 febbraio 2014

Un tale immaginoso...

Ho conosciuto un tale immaginoso che vestiva una strana palandrana colma di tasche e priva di bottoni.

Li dentro c'era un mondo di foglietti e la sbrilluccicanza dei piccoli tesori della strada, quella  che sfugge ai disattenti.

Davvero pochi sanno come brilla un bastoncino o il piccolo sole di una pietra.

Ma lui nulla sfuggiva. Al posto degli occhi aveva due luccioline e un radar di poesia era il suo orecchio.

Parlava coi bambini e con le bestie, col vento e col fantasma della pioggia.

Un cappello aveva, enorme e immaginario, e usava toglierlo solo al passaggio d'un suo pari, che solo lui vedeva.

In certi casi si esibiva anche nel sovrappiù di un inchino non privo tra l'altro di una certa grazia.

"Chi son codesti esseri che vedi?" gli chiesi un giorno. "Divinità del regno da cui vengo e di cui son re."

"E' un posto che ho nel cuore e inizia e finisce con me stesso.."

lunedì 17 febbraio 2014

akati katikate katiké

dove la capra crepa c'è una puttana stanca
che ha il corpo d'animale e gli occhi senza sguardo

che viene voglia di bere un po' di vino
con lei o chiunque altro che non finga

giovedì 13 febbraio 2014

Che t'è saltato in testa?


chi nasce

in un momento

di silenzio?

la farfallina, un cane,

un gatto,

un matto?


e chi son io

sotto la pioggia?

la bimba arruffata

l'erba

il cielo?


e i fiorellini

stropicciati

del melo

qual dolce tisana

preparano

alla terra?


ah tu amor mio

hai aperto

il rubinetto

delle parole...


che t'è saltato

in testa

di sposare

un poeta

con tutti

i tal dei tali

ai piedi

del tuo cuore?


lunedì 3 febbraio 2014

Intermediari...

Costruirò anch'io il mio fantoccino

gli affiderò le lettere segrete

per l'anima seconda...

farò quattro passi nel silenzio...

saluterò ogni nuovo giorno

sapendo che qualcuno sa chi sono

e dall'ombra mi sorride

quasi come sorridevi tu...

domenica 2 febbraio 2014

Girls

nacekitas era la mistica fanciulla ragazzo, si sedeva accanto a me al corso di filosofia dell'india...un giorno la vidi assorta nel chiostro di santo stefano, mentre ero con audrey/cinzia, la svagata, il suo perfetto opposto...ci scambiammo un breve saluto, quasi amore degli occhi, o passaggio di energia...”hai fatto colpo, stronzo”-disse audrey/cinzia una volta fuori-  “chi è, una delle tue amiche mistiche?” “oh, è una principessa indiana, gli dei combattevano per la sua bellezza, ma lei andò sposa ad un giovane ragazzo, scelse la sua emozione tutta umana, la goccia di sudore che gli imperlava la fronte...” “gli dei non sudano...” “no, non sudano” “era perfetta in quel chiostro...” “e tu sei perfetta sulla sedia a dondolo...”  la sedia a dondolo, ancora oggi la rivedo seduta li, in una atmosfera in fondo come quella del chiostro...anche audrey/cinzia era mistica, non solo nacekitas...era surreale, incasinata, infantile, fragile, diretta, incongrua...che questo significa mistica per me, che credevate?...però sto nice è tosto, diceva e adorava audrey hepburn, alla quale assomigliava un pochino...all'inizio io la chiamavo hermanita (sorellina)...poi un giorno, all'improvviso, mi disse “ma, mio hermanito, non potremmo avere qualche rapporto incestuoso?”...cominciò così...è che io ho sempre avuto bisogno di fanciulle commedia, fanciulle uccellino e le ho sempre “sposate per allegria”...ho sempre avuto bisogno di morire di risate, ecco perché non rido mai...e poco prima del nostro primo bacio, un vento leggero...e foglie monetina, come se ogni segno del mondo fosse dalla nostra parte...e non importa se tutto ciò è banale...e nacekitas...nacekitas era la mistica fanciulla ragazzo, ma questo l'ho già detto...che quel che importa è che quelle due erano due soli, due nuvole, due madonne, due gatte, due note della stessa armonia/dissonanza...che in fondo quel che era una  era anche l'altra, ovvero eterna femminilità svagata, ombra, riposo, calore e cazzi vari...che anche la principessa era una ragazza incasinata...e io in quei giorni ero un lupo impazzito e avevo fame di tutto...andavo a caccia d'occhi...sentivo come una musica nell'aria...e mi sembrava nei momenti buoni, che erano anche momenti di febbre, che tutto stesse insieme...quella musica, quegli occhi, l'incanto della strada, la vetrina di un negozio,  il libro nelle tasche...come un gioco dell'oca con caselle mistiche e stellari, comprensive di carne, sangue, sperma...quella pazzia è scomparsa, sono vecchio ormai e anche smarrito...c'è un altro tipo di pazzia ora...ma non importa...non importa proprio...e come un vecchio taoista me ne andrò nel bosco...dove tutto muore e ancora vive....

sabato 1 febbraio 2014

Come un vago tremore...

hai voce di silenzio e impronte sulla neve e in questo sei uguale a tante altre signorine cosmiche che sorseggiano il mistero al cospetto dei ladri di poesia... ma a me che ti guardo da lontano, le tue parole arrivano come in sogno con la precisione di una sentenza detta di sfuggita.... e mi rimangono dentro anche se non le ricordo affatto, come un vago tremore nell'aria bianca quando avverti una presenza...credo sia la lingua segreta del mondo, quella che parlano le stanze vuote nella notte... io la capisco quella lingua sai... io ti capisco...

venerdì 31 gennaio 2014

Le nuvole in una grotta

fu una bimba a vedere per prima le pitture rupestri di altamira...quei disegni meravigliosi rimasti inaccessibili per quindicimila anni si rivelavano così all'unico sguardo umano capace di comprendere qualcosa, quello infantile... ho sempre trovato magico questo fatto, anche perché quella bimba, esattamente come Alice, per fare quella scoperta aveva dovuto attraversare uno stretto cunicolo, senza nemmeno la scusa del bianconiglio... si chiamava Maria e ci sono libri di storia dell'arte che incominciano con il suo nome... io immagino gli spiriti di quella caverna e il loro sorriso nel vedere una bimbetta...e immagino la bimbetta con la sua candela alzare gli occhi verso l'alto “perché i bimbi quando cercano qualcosa guardano anche tra le nuvole” come dice matteo guarnaccia... e le nuvole possono anche essere in una grotta... quel che ci rimane da fare è cercarle anche noi...ignorando come solo i bambini sanno fare le tre voci diaboliche del mondo: “quella aspra del comando, quella insidiosa del raggiro pedagogico, quella trepidante del ricatto sentimentale”...ed è elemire zolla, che allo stupore infantile ha dedicato un meraviglioso libro, ad indicarci questa trimurti dell'orrore... le avete sentite quelle voci quando eravate bambini, vero?... be, sono le stesse che sono ancora intorno a voi... fatele tacere.