domenica 2 febbraio 2014

Girls

nacekitas era la mistica fanciulla ragazzo, si sedeva accanto a me al corso di filosofia dell'india...un giorno la vidi assorta nel chiostro di santo stefano, mentre ero con audrey/cinzia, la svagata, il suo perfetto opposto...ci scambiammo un breve saluto, quasi amore degli occhi, o passaggio di energia...”hai fatto colpo, stronzo”-disse audrey/cinzia una volta fuori-  “chi è, una delle tue amiche mistiche?” “oh, è una principessa indiana, gli dei combattevano per la sua bellezza, ma lei andò sposa ad un giovane ragazzo, scelse la sua emozione tutta umana, la goccia di sudore che gli imperlava la fronte...” “gli dei non sudano...” “no, non sudano” “era perfetta in quel chiostro...” “e tu sei perfetta sulla sedia a dondolo...”  la sedia a dondolo, ancora oggi la rivedo seduta li, in una atmosfera in fondo come quella del chiostro...anche audrey/cinzia era mistica, non solo nacekitas...era surreale, incasinata, infantile, fragile, diretta, incongrua...che questo significa mistica per me, che credevate?...però sto nice è tosto, diceva e adorava audrey hepburn, alla quale assomigliava un pochino...all'inizio io la chiamavo hermanita (sorellina)...poi un giorno, all'improvviso, mi disse “ma, mio hermanito, non potremmo avere qualche rapporto incestuoso?”...cominciò così...è che io ho sempre avuto bisogno di fanciulle commedia, fanciulle uccellino e le ho sempre “sposate per allegria”...ho sempre avuto bisogno di morire di risate, ecco perché non rido mai...e poco prima del nostro primo bacio, un vento leggero...e foglie monetina, come se ogni segno del mondo fosse dalla nostra parte...e non importa se tutto ciò è banale...e nacekitas...nacekitas era la mistica fanciulla ragazzo, ma questo l'ho già detto...che quel che importa è che quelle due erano due soli, due nuvole, due madonne, due gatte, due note della stessa armonia/dissonanza...che in fondo quel che era una  era anche l'altra, ovvero eterna femminilità svagata, ombra, riposo, calore e cazzi vari...che anche la principessa era una ragazza incasinata...e io in quei giorni ero un lupo impazzito e avevo fame di tutto...andavo a caccia d'occhi...sentivo come una musica nell'aria...e mi sembrava nei momenti buoni, che erano anche momenti di febbre, che tutto stesse insieme...quella musica, quegli occhi, l'incanto della strada, la vetrina di un negozio,  il libro nelle tasche...come un gioco dell'oca con caselle mistiche e stellari, comprensive di carne, sangue, sperma...quella pazzia è scomparsa, sono vecchio ormai e anche smarrito...c'è un altro tipo di pazzia ora...ma non importa...non importa proprio...e come un vecchio taoista me ne andrò nel bosco...dove tutto muore e ancora vive....

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